PVC

Cloruro di polivinile, noto anche come polivinilcloruro o con la corrispondente sigla PVC, è il polimero del cloruro di vinile.
È il polimero più importante della serie di quelli ottenuti da monomeri vinilici ed è una delle materie plastiche di maggior consumo al mondo.
Puro, è un materiale rigido; deve la sua versatilità applicativa alla possibilità di essere miscelato anche in proporzioni elevate a prodotti plastificanti, quali ad esempio gli esteri dell'acido ftalico, che lo rendono flessibile e modellabile.
Ha una buona resistenza chimica e una discreta rigidità meccanica che perde mano a mano che aumenta la temperatura resistendo fino a max 60°C.

CARATTERISTICHE:

  • Resistenza meccanica superiore alle poliolefine (PE e PP);
  • Elevata resistenza chimica;
  • Possibilità di lavorazione con macchine utensili e di accoppiamento mediante saldatura a caldo o a freddo (incollaggio);
  • Colori: grigio RAL7011, nero e rosso

DIFETTI:

  • rispetto a PE e PP ha una minor resistenza alla temperatura (max 60°C);
  • minor resistenza agli urti;
  • a causa dell’elevato peso specifico ne viene ridotta l’economicità.

Con il PVC trasparente, plastificato (morbido), si ottengono dei manti e delle strisce che consentono di eseguire chiusure industriali, quali portoni o tende per il passaggio di carrelli elevatori.


Materiale: PVC-U, cloruro di polivinile
Tipo di produzione: estruso e calandrato
Densità: 1,42 g/cm³
Colore: grigio RAL7011, avorio, nero, rosso
Temperatura d'esercizio: da 0 a +60 °C
Temperatura d'esercizio per brevi periodi: +75 °C
Caratteristiche: rigidità e durezza elevata, buona resistenza chimica e alle intemperie, buon comportamento dielettrico, si presta ad essere termoformato, saldato e incollato.


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PP


Il polipropilene (PP) è un composto plastico che può mostrare diversa tatticità. Il prodotto più interessante dal punto di vista commerciale è quello isotattico, che presenta una maggiore facilità nell'assumere una struttura cristallina o semi-cristallina ed è caratterizzato da un elevato carico a rottura, una bassa densità, una buona resistenza termica e all'abrasione e può avere forme rigide ampiamente utilizzate.
La densità è di 0,9 g/cm³ e il punto di fusione è di 165°C e oltre.
Le proprietà chimiche, determinate nella produzione, comprendono la stereoregolarità, la massa molecolare e la distribuzione di massa molecolare.
Il prodotto atattico si presenta invece come un solido dall'aspetto gommoso di scarso interesse commerciale.
Il polipropilene ha conosciuto un gran successo nell'industria della plastica: molti oggetti di uso comune, dagli zerbini agli scolapasta per fare alcuni esempi, sono fatti di polipropilene.

CARATTERISTICHE:

  • Discrete resistenze meccaniche (tra le Poliolefine);
  • Basso peso specifico (economicità e leggerezza);
  • Elevate resistenze chimiche;
  • Buona lavorabilità con macchine utensili;
  • Discreta resistenza alla temperatura (90°C);
  • Colore grigio “caffèllatte” RAL 7032 e naturale.

DIFETTI:

  • Ha basse resistenze meccaniche e termiche rispetto ai Tecnopolimeri (PA6, POM ecc…)e, rispetto al PE, essendo più rigido, è un po’ meno resistente agli urti, specie alle basse temperature.

Con il PVC trasparente, plastificato (morbido), si ottengono dei manti e delle strisce che consentono di eseguire chiusure industriali, quali portoni o tende per il passaggio di carrelli elevatori.


Materiale: PP, polipropilene
Tipo di produzione: estruso
Densità: 0,91 g/cm³
Colore: RAL 7032 grigio chiaro, naturale traslucido, nero.
Temperatura d'esercizio: da 0 a +100 °C
Temperatura d'esercizio per brevi periodi: +110 °C
Caratteristiche: 
buon comportamento meccanico, buona resistenza al calore, buona resistenza chimica e all'idrolisi.


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PEHD


Il polietilene (o politene) è il più semplice dei polimeri sintetici ed è il più comune fra le materie plastiche.
Viene indicato con la sigla "PE". Ha formula chimica (-CH2-)n dove può arrivare fino ad alcuni milioni. Le catene possono essere di lunghezza variabile e più o meno ramificate.
Il polietilene è una resina termoplastica, si presenta come un solido trasparente (forma amorfa) o bianco (forma cristallina) con ottime proprietà isolanti e di stabilità chimica, è un materiale molto versatile ed una delle materie plastiche più economiche; gli usi più comuni sono come isolante per cavi elettrici, film per l'agricoltura, borse e buste di plastica, contenitori di vario tipo, tubazioni, strato interno di contenitori asettici per liquidi alimentari ("brick"), taglieri per la carne e molti altri.
L’aumento di peso molecolare ne determina l’incremento di resistenza all’abrasione con il limite di temperatura che è circa 90°C.
In base alla distribuzione dei pesi molecolari e al grado di ramificazione si ottengono tipi di polietilene con proprietà e usi differenti:

  • Polietilene ad altissimo peso molecolare (UHMWPE)
  • Polietilene ad alta densità (HDPE 300, 500 e 1000)
  • Polietilene a bassa densità (LDPE)
  • Polietilene lineare a bassa densità (LLDPE)


UHMWPE
è un PE con un numero di monomeri medio nelle catene dell'ordine dei milioni (fra 3 e 6 milioni). Ne risulta un materiale con catene ben "impacchettate nella struttura cristallina e molto resistente. Questo tipo di polietilene viene sintetizzato attraverso la polimerizzazione per coordinazione con metoalloceni. Le particolari proprietà meccaniche lo rendono adatto, a differenza degli altri tipi più comuni di polietilene ad impieghi particolari, come ad esempio protesi e giubbotti antiproiettile.

HDPE ha un peso molecolare che in commercio varia da 300 mila e 1milione, è un polietilene poco ramificato, ha quindi forze intermolecolari elevate e quindi maggior rigidità, viene generalmente sinterizzato attraverso polimerizzazione per coordinazione con un sistema catalitico di tipo Ziegler Natta.

LDPE è molto più ramificato dell'HDPE, è quindi un materiale più duttile e meno rigido, viene generalmente sintetizzato attraverso polimerizzazione radicalica.

LLDPE è sostanzialmente polietilene lineare, viene normalmente ottenuto per polimerizzazione di una miscela di etene e alfa olefine (butene, esene, ottene) con catalisi di tipo Ziegler Natta
 

CARATTERISTICHE del PEHD 300, 500 e 1000:

  • Buona resistenza all’urto anche alle basse temperature;
  • Alte resistenze chimiche;
  • Coefficiente d’attrito molto basso;
  • Buona resistenza all’abrasione;
  • Perfetta lavorabilità alla fresa e alla sezionatrice;
  • Basso peso specifico;
  • Economico;
  • Colore naturale (bianco), nero e verde.

DIFETTI:

  • Rispetto ai PE di più alto peso molecolare ha una minore resistenza all’abrasione e paragonato ai Tecnopolimeri ha scarsissime proprietà meccaniche (trazione, compressione) e termiche.


Materiale: 
PE-HMW, polietilene ad elevato peso molecolare (300 e 500)
Tipo di produzione: 
pressato e piallato
Densità: 0,95 g/cm³
Colore: naturale (bianco), nero.
Temperatura d'esercizio: da -100 a +80 °C
Temperatura d'esercizio per brevi periodi: +90 °C
Caratteristiche: ottima resistenza agli urti e all'usura, basso coefficiente d'attrito, buona resistenza chimica.

Materiale: PE-UHMW, polietilene ad altissimo peso molecolare (1000)
Tipo di produzione: pressato e piallato
Densità: 0,94 g/cm³
Colore: naturale (bianco), nero.
Temperatura d'esercizio: da -260 a +95 °C
Temperatura d'esercizio per brevi periodi: +100 °C
Caratteristiche: ottima resistenza agli urti e all'usura, basso coefficiente d'attrito, ottima resistenza chimica, buona resistenza agli urti alle basse temperature.

Materiale: PE-LD, polietilene a bassa densità
Tipo di produzione: estruso, in rotoli H 1000 mm
Densità: 0,92 g/cm³
Colore: opale (naturale), nero
Temperatura d'esercizio: da -50 a +65 °C
Temperatura d'esercizio per brevi periodi: +75 °C
Caratteristiche: 
tenace, antiaderente, buona resistenza chimica; idoneo per guarnizioni piane e rivestimento di superfici


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PA6


Le poliammidi sono macromolecole caratterizzate dal legame ammidico CO-NH, formalmente derivante dalla condensazione di un acido carbossilico e di un’ammina, da cui dipendono molte proprietà di questo tipo di molecole. I numeri che seguono il nome indicano rispettivamente il numero di atomi di carbonio proveniente dal diacido e il numero di carboni provenienti dalla diammina. Fa parte di questa famiglia anche il Kevlar©.
I PA più diffusi industrialmente sono i PA6; PA 6,6 e PA 12.
PA 6: è il prodotto della polimerizzazione per condensazione del caprolattame.

CARATTERISTICHE:

  • Materiale molto “robusto” che resiste bene all’utilizzo in ambienti polverosi o in condizioni gravose
  • Elevata resistenza alla trazione e alla compressione;
  • Buona resistenza all’urto;
  • Mantiene le sue caratteristiche anche sotto sforzi ripetuti;
  • Buona resistenza all’invecchiamento e agli agenti atmosferici;
  • I colori disponibili sono bianco e nero (colore ottenuto con la carica di bisolfuro di molibdeno).

DIFETTI:

  • Impossibilità di lavorazione con torni di tipo automatico in quanto produce un truciolo troppo elastico e lungo;
  • Alta igroscopicità (assorbe umidità nel tempo perdendo principalmente le sue dimensioni originali);
  • Quando è secco e molto duro e quindi fragile.

Materiale: PA 6, poliammide 6
Tipo di produzione: 
estruso e colato.
Densità: 1.14 g/cm³
Colore: naturale (bianco), nero.
Temperatura d'esercizio: da -40 a +85 °C
Temperatura d'esercizio per brevi periodi: +160 °C
Caratteristiche: PA 6 standard con elevata resistenza meccanica, grande resistenza agli urti e all'usura, buone proprietà di scorrimento, elevato smorzamento meccanico.


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POM-C


Il Poliossimetilene, chiamato anche Resina Acetalica, è un polimero cristallino, scoperto negli anni ’60, che viene ottenuto dalla polimerizzazione della formaldeide. Può essere di tipo copolimero (C) e omopolimero (H); il primo risulta più resistente all’idrolisi, alla degradazione termo-ossidante, e agli alcali forti, mentre il secondo possiede migliore rigidità, resistenza al creep e maggiori proprietà meccaniche, inoltre risulta avere un minor coefficiente di dilatazione termica.
Molto adatto alla lavorazione a tornio automatico e consigliato per la costruzione di particolari di precisione.

CARATTERISTICHE:

  • Basso coefficiente d’attrito;
  • Stabilità dimensionale;
  • Buona resistenza all’urto e alla compressione;
  • Molto indicato per l’altissima lavorabilità alle macchine utensili, specie se automatiche;
  • Colore bianco, nero.

DIFETTI:

  • È meno “rustico” del PA6 e quindi meno adatto a lavorare in ambienti polverosi o sporchi, infatti la sua resistenza all’abrasione è minore.


Materiale: POM-C, POM-H, copolimero e omopolimero poliacetalico
Tipo di produzione: 
estruso e calandrato
Densità: 1,41 g/cm³
Colore: naturale (bianco), nero.
Temperatura d'esercizio: da -50 a +115 °C
Temperatura d'esercizio per brevi periodi: +140 ° C
Caratteristiche: elevate proprietà meccaniche, rigidità e durezza; elevata stabilità dimensionale e resistenza agli urti; ottima lavorabilità alle macchine utensili; buone caratteristiche dielettriche e di scorrimento


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PET


Il polietilenetereftalato è un materiale molto rigido e cristallino con proprietà meccaniche molto elevate e una buona stabilità dimensionale. L’ottima resistenza all’usura, le buone proprietà di scorrimento e la resistenza alle intemperie, lo rendono un materiale particolarmente adatto per eseguire elementi di scorrimento, guide, camme ed elementi di tutti i tipi destinati a lavorare in ambienti privi di lubrificazione; isolatori elettrici. Buona resistenza meccanica, grande rigidità, durezza e stabilità dimensionale, ottima resistenza all'usura, buona lavorabilità e buon comportamento dielettrico

CARATTERISTICHE:

  • Basso coefficiente d’attrito;
  • Stabilità dimensionale sia con alta temperatura che con elevate percentuale di umidità;
  • Buona resistenza alla compressione;
  • Buona lavorabilità alle macchine utensili;
  • Colore bianco, nero.

DIFETTI:

  • È un materiale molto duro e quindi anche abbastanza fragile.


Materiale: PET, polietilenetereftalato
Tipo di produzione: estruso e calandrato
Densità: 1,39 g/cm³
Colore: naturale (bianco), nero
Temperatura d'esercizio: da -20 a +115 °C
Temperatura d'esercizio per brevi periodi: +160 °C
Caratteristiche: buona resistenza meccanica, grande rigidità, durezza e stabilità dimensionale, ottima resistenza all'usura, buone proprietà di scorrimento, buona lavorabilità, buon comportamento dielettrico, resistenza alle intemperie


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PTFE


Il politetrafluoroetilene (PTFE), normalmente più conosciuto attraverso le sue denominazioni commerciali Teflon, Fluon, Algoflon, Hostaflon, è il polimero del tetrafluoroetilene.
È una materia plastica liscia al tatto e resistente alle alte temperature (fino a 200°C e oltre), usata nell'industria per ricoprire superfici sottoposte ad alte temperature alle quali si richiede una "antiaderenza" e una buona inerzia chimica.
Le notevoli caratteristiche del PTFE ne hanno fatto uno dei materiali più utilizzati in campo tecnico. Nell'industria chimica è utilizzato per la realizzazione di guarnizioni e parti destinate al contatto con agenti corrosivi (ad esempio l'acido solforico concentrato).
Un film di teflon viene usato nei laboratori chimici per garantire la tenuta dei giunti di vetro smerigliato, senza il rischio di incorrere nell'eventuale difficile distacco delle parti.
Nell'industria elettrica è un utile materiale isolante.

Le padelle da cucina definite "antiaderenti", sono appunto ricoperte all'interno di uno strato di PTFE (Teflon).

CARATTERISTICHE:

  • Completa inerzia chimica per cui non viene aggredito dalla quasi totalità dei composti chimici - fanno eccezione i metalli alcalini allo stato fuso, il fluoro ad alta pressione e alcuni composti fluorurati in particolari condizioni di temperatura - e soprattutto non modifica i fluidi con i quale viene posto in contatto, ad esempio i fluidi ultrapuri per l'industria elettronica;
  • La completa insolubilità in acqua e in qualsiasi solvente organico;
  • Ottime qualità elettriche (65 KV/mm di rigidità dielettrica);
  • Ottime qualità di resistenza al fuoco: non propaga la fiamma;
  • Ottime proprietà di scorrevolezza superficiale: il coefficiente di attrito risulta il più basso tra i prodotti industriali;
  • Antiaderenza: la superficie non è incollabile.

DIFETTI:

  • Scarsissime proprietà meccaniche.

Materiale: PTFE politetrafluoroetilene
Tipo di produzione: pressato e sinterizzato
Densità: 2,18 g/cm³
Colore: naturale (bianco)
Temperatura d'esercizio: da -200 a +260 °C
Temperatura d'esercizio per brevi periodi: +280 °C
Formato standard: 1200 x 1200 mm
Caratteristiche: bassissimo coefficiente d'attrito, superficie antiaderente, eccezionale resistenza alle alte e alle basse temperature e ai prodotti chimici, buon comportamento dielettrico, buona resistenza alle intemperie


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PVDF


Il polivinildenfluoruro (PVDF) è un polimero ad elevate prestazioni, caratterizzato da buone caratteristiche di resistenza chimica (in particolare nei confronti di aggressione da parte di acido solforico o cloridrico), con campo di applicabilità termico: -40°C/150°C.
La densità di circa 1,78 g/cm³, e contiene il 57% di fluoro. Temperatura di fusione: 165°C circa (in realtà si dovrebbe parlare di intervallo di fusione, comunque collocato in prossimità di 165/170°C).
È impiegato in guarnizioni, tubi in pressione, componenti per pompe e valvole. Idoneo all'utilizzo per componenti di apparecchiature medicali, termosanitarie ed in campo alimentare.
Le caratteristiche di resistenza elettrica e all'accendibilità contribuiscono a renderlo un materiale di ampio impiego (anche come isolante), nonostante il costo piuttosto elevato, è inoltre resistente ai raggi ultravioletti.

CARATTERISTICHE:

  • Resistenze meccaniche più alte del PTFE;
  • Coefficiente d’attrito basso;
  • Resistenza raggi UV;
  • Ottime resistenze chimiche;
  • Colore naturale (traslucido).

DIFETTI:

  • Costo elevato e resistenza alla temperatura minore del PTFE.


Materiale: PVDF, fluoruro di polivinilidene
Tipo di produzione: 
estruso e vulcanizzato
Densità: 1,79 g/cm³
Colore: naturale (bianco)
Temperatura d'esercizio: da -60 a +150 °C
Temperatura d'esercizio per brevi periodi: +160 °C
Caratteristiche: buona stabilità dimensionale al calore; il più duro tra i materiali plastici fluorurati, solidità meccanica e stabilità dimensionale elevate, buona resistenza chimica e alle intemperie, antiaderente

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PMMA

Il polimetilmetacrilato è un materiale plastico formato da polimeri del metacrilato di metile, estere dell'acido metacrilico, noto anche con i nomi commerciali di Plexiglas, vitroflex, Perspex, e Lucite.

Di norma è molto trasparente, più del vetroal punto che possiede caratteristiche di comportamento assimilabili alla fibra ottica per qualità di trasparenza. Viene spesso preferito al vetro per il suo minor peso e per la possibilità di essere incollato e modellato a caldo.

 

CARATTERISTICHE:

  • Trasparente più del vetro
  • A differenza del vetro non ferma la luce ultravioletta;
  • Può essere modellato per riscaldamento a temperature relativamente basse (100°C circa)

DIFETTI:

  • È un materiale molto fragile e rispetto al vetro resiste meno agli strisci.

Materiale: PMMA, polimetilmetacrilato
Tipo di produzione: estruso
Esecuzione: fogli di protezione sui due lati
Densità: 1,20 g/cm³
Colore: chiaro trasparente, opalino (bianco)
Temperatura d'esercizio: da -40 a +80 °C
Temperatura d'esercizio per brevi periodi: +90 °C
Caratteristiche: elevata durezza e rigidità, eccellenti proprietà ottiche, resistente alle intemperie, si presta alla termoformatura e all'incollaggio. Molto fragile.


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PC


Il Policarbonato ha visto crescere in misura sorprendente il suo utilizzo per le sue proprietà particolari di trasparenza, resistenza termica e meccanica, oltre che per le buone proprietà elettriche e per la durezza.
La resistenza all’urto è sicuramente la sua peculiarità e per questo viene spesso utilizzato per eseguire porte antiproiettile e protezioni per macchine utensili costituiscono la protezione ideale contro i tentativi di intrusione e gli atti vandalici
I policarbonati resistono agli acidi minerali, agli idrocarburi alifatici, alla benzina, ai grassi, agli oli, agli alcoli tranne alcol metilico e all’acqua sotto i 70°C. Al di sopra di tale temperatura l'acqua attacca il polimero favorendo una graduale decomposizione chimica. La biodegradabilità è scarsa e richiede tempi lunghi.
Le lastre di Policarbonato ALVEOLARI sono utilizzate come serramenti anche per la notevole coibentazione

CARATTERISTICHE:

  • Infrangibile;
  • Leggero, oltre ad avere un peso specifico abbastanza basso, la sua resistenza meccanica permette di utilizzare spessori minimi;
  • È autoestinguente;
  • Molto trasparente e protetto ai raggi UV;
  • Facile da lavorare con sezionatici e frese, può essere piegato a freddo fino ad un massimo di 5 mm di spessore.

DIFETTI:

  • Più costoso del PMMA;
  • Minor resistenza agli strisci.

Materiale: PC, policarbonato
Tipo di produzione: estruso e calandrato
Esecuzione: fogli di protezione sui due lati
Densità: 1,20 g/cm³
Colore: chiaro trasparente
Temperatura d'esercizio: da -60 a +120 °C
Temperatura d'esercizio per brevi periodi: +135 °C
Formato standard: 2050 x 1250 mm
Caratteristiche: elevata resistenza meccanica, resistenza agli urti, ottima stabilità termica, buona resistenza alle intemperie, buone qualità ottiche


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